As d'Or 2023
“C’è chi scende e c’è chi sale”. Potrebbe essere il motto di questo Febbraio che ha vista su BGG la fine del dominio pluriennale di Gloomhaven nella classifica assoluta dei giochi da tavolo in favore di Brass Birmingham.
Inoltre si è assegnato un prestigioso premio del settore, l’As d’Or 2023.
Tralasciando la diatriba che riguarda il ranking della nota community di giocatori, concentriamoci in quest’articolo sul premio che apre le danze a tutti gli altri contest dell'anno.
Come ormai si sa ogni fiera ha il suo premio e oggi siamo nella soleggiata, forse non a Febbraio, Cannes.
A volte ci si arrovella per trovare il criterio più originale, altre volte, come nel caso de l’As d’Or, si sotto-divide il premio in categorie (un po’ come si fa per lo Spiel).
In particolare, l’As d’Or ha subito diverse “ristrutturazioni”. La formula che ora adotta è quella di proporre quattro categorie.
Ok, c’è il premio assoluto che potremmo dire avere come target un pubblico family.
C’è poi la categoria “Initiè”, dedicato ad un pubblico alle prime armi (così ci sembra di capire, sebbene nella sostanza non è così chiaro).
C’è spazio anche per i giocatori più esperti, quelli a cui piace fondersi il cervello o stare legati al tavolo per più tempo. Per loro è pensato il premio Expert.
Infine c’è la sezione per bambini, a partire dagli 8 anni.
In questo articolo cerchiamo di commentare i titoli vincitori di questo premio, tralasciando per un attimo il segmento dedicato ai più piccoli.
Bisogna considerare che alcuni di questi giochi non sono ancora localizzati, sebbene alcuni, si veda District Noir, sarà proposto in Italia in questa primavera.
Con questa premessa partiamo con il premio “più generalista”.
Costruire la propria città nella Grecia Antica
Akropolis è stato recentemente proposto da Ghenos Games.
Un gioco di tessere dove si crea un pattern che altro non è che la propria città.
La durata, circa mezz’ora, e la semplicità del gioco, ben incarnano in criteri di questa categoria dell’As d’Or.
Serve solo un po’ di pratica per capire le regole di posizionamento delle tessere-colore.
Ad esempio, le caserme, o più prosaicamente gli esagoni rossi, devono essere sempre sul confine delle città.
La particolarità del gioco, o twist se preferite, sta nella possibilità di sovrapporre le tessere, così da creare uno o più livelli.
Per chi se lo domandasse, su BGG è presente già una variante in solitario.
Gli altri finalisti, per dovere di cronaca, erano District Noir e That’s not a Hat.
Per coincidenza anche l’anno scorso questo premio fu assegnato ad un gioco di costruzione ambientato nell’antichità. Ci riferiamo a 7 Wonders Architects, già consigliato come passaggio nell’evoluzione ludica di un giocatore.
Di tutt’altro il genere Micro Macro: Crime City che tornò da Cannes con il premio nel bagagliaio nel 2021.
Una categoria alquanto varia: il premio Initiè.
Questa categoria raccoglie tre finalisti molto diversi da loro. Non che non lo fossero quelli che hanno visto salire sul gradino più alto del podio Akropolis, ma in questo caso anche il livello di complessità, criterio principe per la definizione delle categorie, sembra essere non essere omogeneo.
Qui l’ha spuntata Challengers, gioco molto carino ed originale per due motivi.
Il primo è il tema, il gioco del ruba bandiera. Si gioca uno contro uno, ognuno con un mazzo di carte con personaggi alquanto improbabili, e la corsa si disputa su un tappetino (pensiamo non serva spiegarvi come funziona ruba bandiera).
La seconda particolarità di Challengers è quella che vede i round strutturati come un torneo.
Infine buona anche la componentistica. Oltre ai tappetini dove corrono le squadre, sempre idealmente, nella scatola troviamo i portacarte (card trays).
Niente di eccezionale, va bene, ma una piccolezza che con poco dona al gioco un aspetto più curato.
Fra i finalisti era presente Alice è Scomparsa.
Un titolo a metà fra il gioco di ruolo e il gioco da tavolo, proposto qualche mese fa da Raven per il mercato italiano.
Alice Briarwood è una ragazza delle superiori scomparsa in una cittadina di provincia (qualcosa di inquietante alla Twin Peaks, per chi ha qualche anno sulle spalle).
È un gioco molto particolare, dove ad esempio bisogna interagire molto con il cellulare per scambiarsi messaggi e lo svolgimento della narrazione può durare benissimo 3 ore.
Il gioco secondo noi merita, ma forse non era questa la sua categoria dove poteva competere al meglio.
Sempre per dovere di cronaca, l’anno scorso Living Forest portò a casa il premio per questa categoria.
Asso piglia tutto
Già vincitore di altri premi, in Italia presentato a Play 2022 da Cranio Creations.
Parliamo del mastodontico Ark Nova, che già fece bottino in Germania.
Se poi aprite la sua pagina su BGG potete trovare tutto il suo palmares.
Questo gioco dalla durata anche di 2 ore e mezza, incentrato sulla salvaguardia della fauna a tutto tondo, è un personaggio ormai noto.
Molte le azioni possibili che offre, dall’accudimento e l’alloggio di animali, a parti più gestionali come sponsorizzazioni e collaborazioni con centri di ricerca.
Fra i finalisti c’era anche Carnegie, in Italia localizzato da Tesla Games, la quale negli ultimi tempi ha raccolto a catalogo diversi giochi della fascia hardcore gamer (si veda Imperial Steam, Magnifico 2022).
A nostro modesto avviso Carnegie è un ottimo gioco che ci cala nella gestione di un’azienda nell’ottocento americano, con impiegati che battono tutti gli USA da costa a costa.
Punti in più per i materiali e la grafica, curata da Ian O'Toole, l’acclamato artista che ha curato diversi giochi di Lacerda, ad esempio.
È un peccato vedere che la bacheca dei trofei di Carnegie non è così piena come meriterebbe.
Dando uno sguardo all’anno scorso, il premio fu assegnato a Dune Imperium, che rispetto ai due titoli citati è decisamente più semplice e ha saputo coniugare l’hype per il film di Villeneuve con il contenuto del gioco.
Tant’è che due espansioni sono già state sfornate a corredo.
Anche in questo caso, come già notato per altre categorie, incuriosisce vedere The Crew fra i titoli per esperti. Eppure ha vinto il premio nel 2021.
Stranezze del mondo delle classifiche.