Giocare è un lavoro serio: la filosofia “German”
Non c’è bisogno che spieghiamo come è finita l’ultima grande guerra mondiale, ma un ripassino ci tornerà utile: la disfatta dell’Asse ha comportato la vittoria degli Alleati che, entrando in una Berlino devastata dai bombardamenti, di fatto misero fine al nazismo, al reich tedesco e ai sogni di gloria dell’imperialismo europeo di stampo nazional-socialista.
La Germania fu divisa in due da un muro che divideva l’Est (controllato dall’Unione Sovietica) e l’Ovest (di influenza americana e capitalista). Berlino divenne il simbolo di una nuova guerra, combattuta senza truppe, sul filo della tensione e della paura dell’atomica che aveva mostrato il proprio volto per sigillare la Guerra Mondiale a Hiroshima e Nagasaki, qualche anno prima.
Ricordatevi di queste poche righe di contestualizzazione storica, perché poi torneranno utili nel finale di questo articolo.
Per chi di voi ha letto il precedente articolo dedicato ai giochi American, probabilmente sarà facile immaginare a che cosa si giocava ad Ovest. Ad Est, invece, le cose erano molto diverse.
La cultura sovietica era tale per cui la concezione rivoluzionaria che vedeva nel lavoro e nella collettivizzazione, nella gestione statalizzata delle risorse, il fulcro (e la massima espressione) della rivoluzione proletaria sociale. Non esisteva intervento divino, né la mano del destino poteva impedire il compiersi di questa rivoluzione, poiché il sistema comunista era fondato sulla verità e sulla pianificazione.
In queste poche righe avrete capito che l’influenza strategica di questo grande attore mondiale che fu l’URSS ha avuto conseguenze anche nel gioco da tavolo: infatti, la filosofia German è per lo più contraria ad ogni uso dei dadi, che vanificano le strategie, e impiega meccaniche che altri giochi più occidentali nemmeno prendevano in considerazione: il piazzamento lavoratori per generare risorse, il gestionale per governarle, la scarsa, scarsissima interazione tra i giocatori e (forse la più identificativa caratteristica di questo “genere” ludico) scarsissima ambientazione (che è una vanità favolistica del gioco American) in favore di un astrattismo che avvicina il gioco al modello reale, in quanto “simulazione” della verità.
È in questo fermento che i grandi padri del gioco da tavolo German hanno studiato meccaniche che rinunciano sì ad alcuni tratti più esuberanti e “fantastici” dei loro colleghi American, ma hanno regalato al mondo giochi capaci di profondità e strategia fino a quel momento inediti.
Ma il gioco German, come dice la parola, non è nato in Unione Sovietica, bensì in Germania, in cui, anche molto dopo la caduta del muro di Berlino, il ricordo delle ferite lasciate dalla guerra era vivo e presente: il popolo tedesco, sia a d Est che ad Ovest, alla fine della guerra dovette ricostruire un intero Paese martoriato dalla Storia e dalle Armi. È qui che ha origine un’altra grande differenza del gioco German rispetto al suo “concorrente”: la tendenza a non riportare sul tabellone battaglie e scontri, ma viceversa di costruire ed espandere, portando a vincere il giocatore che avesse acquisito più punti cultura, più edifici, la cui civiltà fosse progredita maggiormente.
A Board Game Discount abbiamo aiutato i Vichinghi a sviluppare il loro mondo grazie all’agricoltura, all’allevamento e all’esplorazione (La Festa per Odino), abbiamo raccolto risorse per i clan della scozia, in modo da sviluppare un mercato fiorente e un popolo felice (Clans of Caledonia), abbiamo sviluppato una civiltà intera grazie alla cultura, dagli albori alla conquista dello spazio (Through the Ages).
Ogni tanto abbiamo ripercorso anche la storia che abbiamo raccontato in questo articolo, dall’inizio alla fine tornando alla Guerra Fredda e a dove tutto è cominciato (Twilight Struggle).
Oggi, grazie agli autori pionieri di questo genere e alla grande fortuna che la profondità di questi giochi ha generato, possiamo gestire parchi di dinosauri (già, come in quel film là) (Dinosaur Island), oppure dedicarci ad una domenica di osservazioni dei volatili, con il pluripremiato Wingspan.
Cosa aspetti? Se quello che hai trovato in questo articolo ti è piaciuto. entra nel nostro sito e trova subito il titolo che fa per te: da Puerto Rico a Barrage, da Agricola a Orleans, l’immaginazione è il solo limite che hai. Ma ricorda: sono German: il gioco, qui, è un lavoro serio!