Il Regno di Ludopolis - Atto 1: Il Richiamo all'Avventura - Capitolo 1: Il Dado del Destino
In un angolo remoto del mondo, dove le leggende si intrecciano con la realtà e il destino gioca a dadi con la vita degli uomini, viveva Gyf, un ragazzo tanto ardente di passione quanto sfortunato nei giochi. La sua piccola stanza era un santuario dedicato a "Il Destino di Drakonia", un gioco da tavolo che aveva conquistato il suo cuore e la sua mente. Tuttavia, per quanto fosse strategico e astuto, Gyf sembrava sempre finire secondo, superato da una sorte beffarda che si divertiva a giocare con lui.
Era una serata umida e silenziosa, l'aria era carica dell'elettricità di un temporale in arrivo. Gyf era seduto al suo tavolo di legno consumato, circondato da carte colorate, pedine elaborate e dadi che sembravano aver visto giorni migliori. Di fronte a lui, l'ultimo avversario della serata: suo padre, un uomo di poche parole ma di grande saggezza, che aveva insegnato a Gyf tutto ciò che sapeva sui giochi da tavolo.
La partita era tesa. Gyf era di nuovo in procinto di perdere, nonostante avesse giocato ogni mossa con la massima attenzione. La disperazione cominciava a serpeggiare nel suo cuore, mentre il destino sembrava schierarsi nuovamente contro di lui.
"Non c'è vergogna nella sconfitta, Gyf," disse suo padre con un tono rassicurante, vedendo l'espressione del figlio. "Ma la vera magia sta nel rialzarsi e provare ancora, con più forza di prima."
Gyf annuì, ma dentro di sé sentiva il peso della frustrazione. Era stanco di perdere, stanco di essere il secondo migliore. Voleva dimostrare a sé stesso, e al mondo, che era capace di vincere, che il suo destino non era segnato dalla sfortuna.
Nel momento più buio della sua disperazione, i suoi occhi caddero su un dado che non aveva mai notato prima. Era lì, nascosto in fondo alla scatola del gioco, quasi come se aspettasse il momento giusto per rivelarsi. Era diverso dagli altri dadi: le sue facce erano adornate con simboli misteriosi e luccicava di una luce propria, non riflessa.
Con un misto di curiosità e speranza, Gyf lo prese in mano. Era sorprendentemente pesante, e il suo tocco sembrava risvegliare qualcosa dentro di lui. "Forse questo è il cambiamento di cui ho bisogno," pensò, mentre il dado brillava lievemente tra le sue dita.
"Che cos'è quello?" chiese suo padre, notando il dado luminoso.
"Non lo so... l'ho trovato qui, in fondo alla scatola," rispose Gyf, la voce tremante di eccitazione.
"Beh, allora usalo. Vediamo se porta fortuna," disse suo padre con un sorriso incoraggiante.
Gyf annuì, concentrando ogni briciola di speranza in quel singolo gesto. Lanciò il dado sul tavolo. Rotolò lento e maestoso, come se il tempo si fosse dilatato per ospitare il suo movimento. Mentre si fermava, il dado emise una luce accecante, avvolgendo Gyf in un calore confortante.
Ri****** ******na 26/02/2024 Risposte
Bell'iniziativa...