Il Regno di Ludopolis - Atto 1 - Capitolo 4: La Ribellione dei Giochi
Il cuore di Ludopolis batteva forte nelle sue vene nascoste, lontano dagli occhi indiscreti delle Guardie dei Giochi e dal pugno di ferro di Re Monopolius. Gyf, con il suo passo incerto ma determinato, si inoltrava sempre più profondamente in questa rete di vie segrete, guidato da un sentiero tracciato da sussurri e promesse di ribellione.
Era stato un incontro casuale, un gioco di sguardi con un passante che sembrava sapere più di quanto volesse ammettere, a condurlo qui. "Segui la luna attraverso la città che dorme, e troverai chi non si è arreso," gli era stato detto, e così aveva fatto, fino a trovarsi davanti a una porta che sembrava non promettere nulla di più di un vicolo cieco.
Tuttavia, appena Gyf ebbe bussato seguendo il ritmo convenuto, la porta si aprì su un mondo che non avrebbe mai immaginato. L'aria era carica di eccitazione e di speranza, un contrasto stridente con l'atmosfera oppressiva della piazza principale. Questo era il rifugio dei Ribelli dei Giochi, il cuore pulsante della resistenza contro Monopolius
Il locale era gremito di persone di ogni età e provenienza, tutte unite dalla passione per i giochi e dalla volontà di lottare per la loro libertà. Tra loro, spiccava una figura che sembrava irradiare carisma e determinazione: il Maestro Meeple, il leader della ribellione.
"Benvenuto, Gyf, giocatore del Dado del Destino," lo accolse Meeple con una voce che portava il peso di molte battaglie. "Abbiamo sentito del tuo arrivo e del tuo coraggio. Siamo onorati di averti tra noi."
Gyf si sentì sopraffatto. Come potevano conoscerlo? Eppure, nel profondo, sapeva che questo era il posto dove doveva essere.
Il Maestro Meeple raccontò di come Ludopolis fosse stata un tempo una terra di meraviglie e di libertà, dove ogni gioco aveva il suo spazio e ogni giocatore poteva esplorare infiniti mondi senza paura. Ma poi tutto era cambiato. I giochi erano stati banditi, i sogni soffocati, la creatività imprigionata.
"Ascolta, Gyf," proseguì Meeple, la sua voce ora un sussurro carico di urgenza. "Abbiamo un piano per rovesciare Monopolius e ripristinare la libertà a Ludopolis. Ma abbiamo bisogno di te, del tuo dado e della tua determinazione. Sei disposto a unirti a noi in questa lotta?"
Gyf non esitò. La storia di Meeple aveva acceso in lui una fiamma che non poteva essere ignorata. "Sì," rispose. "Farò tutto ciò che è in mio potere."
Un applauso scrosciante riempì la stanza, mentre i Ribelli dei Giochi accoglievano il nuovo alleato nella loro causa. Ma mentre i festeggiamenti continuavano, Gyf non poteva fare a meno di chiedersi a cosa si stesse veramente unendo. Qual era il piano di Meeple? E come avrebbero potuto, lui e un gruppo di appassionati giocatori, sperare di rovesciare un re?
La risposta a queste domande sarebbe arrivata presto, e con essa, sfide che Gyf non avrebbe mai immaginato di dover affrontare. La notte a Ludopolis era appena iniziata, e con essa, un nuovo capitolo nella storia del regno.
Mentre Gyf si univa ai suoi nuovi compagni, una sensazione di inevitabile destino lo avvolgeva. La ribellione dei giochi stava per entrare nella sua fase più critica, e lui sarebbe stato al centro di tutto.