Il Regno di Ludopolis - Atto 1 - Capitolo 6: La Preparazione al Viaggio
Il cuore pulsante di Ludopolis batteva con una frenesia che Gyf non aveva mai sentito prima. La ribellione stava per entrare nella sua fase più audace, e lui, una volta un semplice giocatore dal mondo esterno, ora si trovava al centro di una lotta che avrebbe potuto cambiare il destino di un intero regno.
La base segreta dei Ribelli dei Giochi era un formicaio di attività. Mappe dettagliate di Ludopolis e del Castello delle Torri Dadi erano sparpagliate sui tavoli, insieme a pile di libri antichi e pergamene ingiallite. Ogni ribelle aveva un compito: alcuni studiavano i percorsi più sicuri attraverso la foresta proibita che circondava il castello, altri testavano incantesimi e pozioni raccolti dai maghi alleati della loro causa.
Gyf, insieme al Maestro Meeple e a un piccolo gruppo di fidati compagni, si trovava immerso nella pianificazione del loro percorso. Dovevano essere meticolosi: il Castello delle Torri Dadi era noto per le sue difese magiche e le trappole ingegnose, ognuna capace di fermare anche l'avventuriero più esperto nei suoi passi.
"Abbiamo bisogno di ogni vantaggio possibile," spiegava Meeple, indicando un punto sulla mappa dove un fiume serpeggiava vicino al castello. "Questo fiume, il Flusso del Dimenticato, può nascondere il nostro approccio se usiamo la Nebbia di Dimenticanza. Ma dobbiamo essere veloci; l'effetto non dura a lungo."
Gyf annuiva, assorbendo ogni parola. La sua mente era concentrata sull'imminente viaggio, ma una parte di lui non poteva fare a meno di meravigliarsi della trasformazione che aveva subito. Da perdente cronico a speranza di un intero regno, era un cambiamento che avrebbe trovato difficile credere solo poche settimane prima.
La discussione si spostò poi sugli oggetti magici che avevano raccolto per il viaggio. Il "Monocle del Veggente", un antico occhiale che permetteva di vedere attraverso le illusioni e le barriere magiche, era forse il loro strumento più prezioso. Le "Carte del Destino", invece, erano in grado di offrire consigli e previsioni, sebbene in modo spesso enigmatico e indiretto.
"Questi oggetti potrebbero fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta," disse Gyf, esaminando il monocle con cura. "Dobbiamo usarli saggiamente."
La notte prima della partenza, la tensione era palpabile. Gyf non riusciva a dormire, i pensieri in tumulto per l'impresa che lo attendeva. Si alzò e vagò per la base, trovando conforto nella solidarietà silenziosa dei suoi compagni, ognuno perso nei propri pensieri ma unito dallo stesso scopo.
Fuori, la luna piena bagnava Ludopolis in una luce argentea, trasformando la città in un paesaggio di ombre e misteri. Gyf sapeva che, al di là di quelle mura, il regno dormiva ignaro della tempesta che si stava preparando. Ma per quanto grande fosse la sfida, Gyf sentiva nel profondo che era sulla strada giusta.
Il destino di Ludopolis era incerto, e il viaggio sarebbe stato pieno di pericoli. Ma Gyf e i Ribelli dei Giochi erano pronti a lottare per la libertà, per il diritto di sognare e giocare. La notte precedente alla partenza avvolgeva Ludopolis in un manto di silenzio, Gyf aveva il cuore colmo di pensieri e di dubbi. Era davvero pronto per questa missione? Poteva un ragazzo come lui fare la differenza in una lotta così grande?
La risposta giunse sotto forma di una voce misteriosa, sussurrata dal vento che giocava tra i vicoli di Ludopolis: "La forza di un giocatore non risiede nella fortuna, ma nel coraggio di sfidare il destino."
Mentre Gyf alzava lo sguardo verso il cielo stellato, una stella cadente solcò l'oscurità, come a segnare l'inizio della sua vera avventura.