Il Regno di Ludopolis - Atto 2 - Capitolo 6: Il Fiume delle Probabilità
Il tunnel che avevano seguito si aprì improvvisamente su una vasta caverna, il cui soffitto alto si perdeva nell'oscurità. Di fronte a loro, si estendeva il Fiume delle Probabilità, un corso d'acqua che luccicava di una luce propria sotto la penombra della grotta. Le sue acque scorrevano veloci, cambiando direzione in modo imprevedibile, come se un invisibile giocatore stesse mescolando le carte del destino.
Gyf, Elly, Sir Checkers e Puzz si fermarono sulla riva, osservando le correnti mutevoli con un misto di ammirazione e apprensione. "Come possiamo attraversarlo?" chiese Elly, la sua voce era un sussurro nel silenzio della caverna.
Gyf estrasse il Dado del Destino. Era giunto il momento di scoprire se il suo potere era reale. "Usiamo questo," disse, mostrando il dado ai suoi compagni. "Ci guiderà attraverso il fiume."
Ognuno di loro guardò il dado con una nuova speranza. Gyf lanciò il dado sul terreno roccioso della caverna; rotolò con un tintinnio leggero prima di fermarsi. Tutti trattennero il fiato mentre guardavano il risultato: un simbolo che nessuno di loro aveva mai visto, ma che Gyf sentì istintivamente essere quello giusto.
Con una determinazione rinnovata, iniziarono a seguire il percorso indicato dal dado, Gyf in testa. Con ogni passo, il dado cambiava il suo risultato, guidandoli tra le correnti imprevedibili del Fiume delle Probabilità. Ogni volta che le acque minacciavano di inghiottirli, una nuova rotazione del dado rivelava un passaggio sicuro, un'isola di stabilità nel caos.
Era come se il fiume stesso rispondesse alla volontà del dado, o forse alla speranza e all'intuizione di coloro che osavano sfidare il suo corso. Con ogni passaggio sicuro, il legame tra Gyf e i suoi compagni si rafforzava, la loro fiducia reciproca cresceva con la consapevolezza che, insieme, potevano affrontare anche le sfide più ardue.
Quando finalmente raggiunsero l'altra riva, il gruppo si fermò per riprendere fiato, guardando indietro al fiume che avevano appena attraversato. Era stata una prova come nessun'altra, un test delle loro abilità e del loro spirito di squadra.
Ma mentre si preparavano a continuare il loro viaggio, una luce insolita attirò la loro attenzione. Al di là di una stretta gola che si apriva sulla fine della caverna, le torri del Castello delle Torri Dadi si ergevano imponenti contro il cielo notturno. Erano così vicini alla loro meta, eppure Gyf sapeva che le sfide più grandi li attendevano ancora.
Fu allora che una voce li raggiunse, morbida e seducente, echeggiando tra le pareti della caverna. "Benvenuti, viaggiatori coraggiosi. Avete superato il Fiume delle Probabilità, ma la vostra prova non è ancora finita. Vi invito al Banchetto delle Illusioni. Sarà una serata... illuminante."
Il gruppo si scambiò sguardi preoccupati. Chi li aveva invitati? E cosa significava quell'invito? Gyf sentì un brivido lungo la schiena. Avevano superato molte prove, ma il Banchetto delle Illusioni prometteva di essere diverso, forse più pericoloso di quanto avessero mai affrontato.
Con una decisione silenziosa, accettarono l'invito. Avanzando verso il castello, Gyf e i suoi compagni si preparavano ad affrontare il nuovo mistero. L'illusione li avrebbe ingannati, o avrebbero trovato la chiave per smascherare un altro segreto di Monopolius?
Mentre la luna saliva alta nel cielo, illuminando il cammino verso il castello, il destino di Gyf e dei suoi compagni era ancora incerto. Ma una cosa era chiara: insieme, avevano la forza di affrontare anche le magie più oscure.