Il Regno di Ludopolis - Atto 3 - Capitolo 1: L'Oasi dei Giochi Perduti
La figura che bloccava il cammino nel Deserto dei Dimenticati si rivelò essere l'anziano custode dell'Oasi dei Giochi Perduti, un uomo dal viso segnato dal tempo ma dagli occhi ancora brillanti di passione e conoscenza. "Chi osa cercare l'Oasi?" aveva chiesto, ma la sfida nei suoi occhi era un test, un filtro per coloro che non erano degni.
Gyf, con la sincerità che lo contraddistingueva, rispose: "Siamo in cerca di conoscenza, di imparare e di portare avanti la memoria dei giochi che il mondo ha dimenticato."
Il custode li osservò per lunghi istanti, scrutando le loro anime prima di decidere. Infine, con un cenno del capo, si girò, indicando loro di seguirlo. "Venite," disse, "l'Oasi attende coloro che onorano i giochi con cuore puro."
Attraverso tempeste di sabbia che sembravano voler cancellare ogni traccia del loro passaggio, il gruppo seguì il custode. Quando la tempesta si placò, davanti a loro si svelò un luogo di meraviglia: l'Oasi dei Giochi Perduti era un giardino rigoglioso in mezzo al deserto, un eden dove ogni gioco dimenticato trovava rifugio e cura.
L'aria era permeata dal suono di risate e dal tintinnio di dadi; giochi di ogni epoca e cultura riposavano su scaffali di legno lavorato, attendendo pazientemente di essere nuovamente scoperti. "Questo luogo," spiegò il custode, "è un santuario per i giochi che il mondo esterno ha abbandonato. Qui, vengono preservati, in attesa che qualcuno li riscopra."
Gyf e i suoi compagni furono invitati a esplorare l'oasi, a giocare e a imparare. Con ogni gioco, scoprivano storie dimenticate di amicizia e di sfida, di trionfi e di sconfitte. I giochi diventavano insegnanti, rivelando loro strategie, trucchi e verità nascoste che avrebbero potuto utilizzare nel loro viaggio verso il Castello delle Torri Dadi.
L'anziano custode osservava, un sorriso saggio sulle labbra. Aveva visto molti cercatori venire e andare, ma pochi erano coloro che comprendevano veramente l'importanza di ciò che l'oasi offriva. Gyf e i suoi amici erano diversi; c'era una luce in loro, una speranza che l'oasi non aveva visto da tempo.
Mentre il sole iniziava a calare, tingendo il cielo di colori vivaci, il custode li condusse a una biblioteca nascosta, un luogo dove i segreti del castello erano custoditi. Lì, tra antichi rotoli e libri polverosi, Gyf trovò mappe segrete e passaggi nascosti che avrebbero potuto guidarli attraverso il Castello delle Torri Dadi, oltre le insidie che Monopolius aveva disseminato per proteggere il suo dominio.
Ma mentre studiavano i documenti, un rumore attirò la loro attenzione. Da una delle stanze nascoste dell'oasi, emerse un'eco, un sussurro di qualcosa di antico e dimenticato. Il custode si irrigidì, i suoi occhi si oscurarono. "È il Labirinto di Meeplo," disse con una voce che tradiva un filo di preoccupazione. "Un gioco che nessuno ha mai completato, un enigma che protegge il cuore dell'oasi."
Gyf, Elly, Sir Checkers e Puzz si scambiarono uno sguardo. Il Labirinto di Meeplo non era solo un altro gioco da superare; era una prova, forse la più grande che avrebbero affrontato finora. Con le carte di Elly e le strategie di Sir Checkers, avrebbero avuto una possibilità, ma il labirinto nascondeva segreti che nessuno poteva prevedere.
Mentre la notte avvolgeva l'oasi, il gruppo si preparava ad entrare nel labirinto, consapevoli che ciò che avrebbero trovato al suo interno avrebbe potuto cambiare il corso della loro missione. La sfida del Labirinto di Meeplo li attendeva, un mistero avvolto nelle ombre del gioco e del destino.
CONTINUA...