Il Regno di Ludopolis - Atto 3 - Capitolo 6: Il Mercato dei Giochi Proibiti
Dopo l'incontro notturno con gli spiriti dei giocatori del passato, Gyf e i suoi compagni ripresero il loro viaggio attraverso il deserto, portando con sé la lezione appresa: il valore inestimabile del gioco libero e della gioia pura che ne deriva. Con il sole che saliva alto nel cielo e trasformava il deserto in un mare di luce e calore, il gruppo scoprì qualcosa di completamente inaspettato: un mercato nascosto, celato tra le dune come un miraggio.
Questo era il Mercato dei Giochi Proibiti, un luogo di scambio per quei giochi che Monopolius aveva bandito da Ludopolis, decretando che fossero dimenticati. Eppure, qui, tra tende colorate e banchi traboccanti di scatole polverose e dadi luccicanti, quei giochi vivevano ancora, custoditi da coloro che si opponevano al dominio del tiranno.
Gyf, Elly, Sir Checkers e Puzz si inoltrarono tra i vicoli del mercato, i loro occhi brillavano di stupore e curiosità. Ogni venditore aveva una storia da raccontare, ogni gioco nascondeva un segreto, una ribellione silenziosa contro il grigiore imposto da Monopolius.
Fu in un angolo remoto del mercato che Gyf si imbatté in un gioco che sembrava, a prima vista, del tutto insignificante. Era una piccola scatola di legno, logora dal tempo, con incisioni quasi cancellate sulla superficie. Il venditore, un vecchio dai capelli d'argento e occhi vispi, lo osservava con interesse. "Questo," disse con una voce roca, "è un gioco come nessun altro. Ha il potere di cambiare il corso del destino, se solo si impara a giocarlo nel modo giusto."
Curioso, Gyf acquistò il gioco, sentendo nel profondo che c'era qualcosa di veramente speciale in quella scatola. Non appena la aprì, scoprì al suo interno un labirinto in miniatura, intricato e complesso, con una singola sfera d'argento al suo centro.
"Come si gioca?" chiese Gyf al venditore.
"Con intuito e pazienza," rispose l'uomo, "e con la consapevolezza che ogni mossa può aprire nuovi percorsi o portare a vicoli ciechi. È un gioco che insegna a trovare la via quando tutte le strade sembrano bloccate."
Ringraziando il venditore, Gyf e i suoi compagni lasciarono il mercato, la piccola scatola di legno ben custodita tra le loro cose. Sentivano che il gioco aveva molto da insegnare loro, specialmente ora che si avvicinavano sempre di più al Castello delle Torri Dadi.
Mentre il sole iniziava a calare, tingendo il cielo di sfumature di rosa e arancione, un senso di urgenza li spinse a cercare un luogo sicuro dove accamparsi per la notte. Ma non appena si fermarono, una sensazione strana li colse: le carte di Elly iniziarono a vibrare con energia, e la piccola sfera d'argento all'interno del labirinto in miniatura si mosse da sola, come guidata da una forza invisibile.
"Questo gioco," sussurrò Elly, osservando le carte e il labirinto, "ci sta mostrando qualcosa... un ingresso segreto al Castello delle Torri Dadi."
I compagni si raccolsero attorno alla scatola, osservando la sfera che tracciava il suo percorso nel labirinto. Era come se il gioco stesse disegnando una mappa, rivelando un cammino nascosto che solo loro potevano seguire.
Ma mentre si preparavano a decifrare il messaggio celato nel gioco, il vento del deserto portò con sé un nuovo mistero, un sussurro di voci che annunciava l'arrivo di una prova ancora più grande: il Labirinto del Giocatore Perduto, un dedalo che avrebbe messo alla prova non solo la loro logica ma anche il loro spirito di squadra.
CONTINUA…