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Il Regno di Ludopolis - Atto 3 - Capitolo 8: La Biblioteca delle Regole

Pubblicato1 Mese fa
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Il gruppo, dopo aver superato il Labirinto del Giocatore Perduto, si trovò davanti alla maestosa Biblioteca delle Regole. Questo santuario del sapere, nascosto nelle profondità del Castello delle Torri Dadi, era un archivio infinito che custodiva le regole di tutti i giochi mai creati. Scaffali che toccavano il soffitto erano colmi di volumi antichi, pergamene ingiallite e carte misteriose, ognuna raccontando la storia di un gioco diverso, da quelli semplici e innocenti a complessi tornei che avevano deciso il destino di intere dinastie.

Gyf, Elly, Sir Checkers e Puzz, con un misto di soggezione e determinazione, iniziarono a esplorare la biblioteca. La loro missione era chiara: trovare un'antica regola che potesse offrire loro un vantaggio strategico contro Monopolius, il tiranno che aveva piegato Ludopolis sotto il suo volere.

Le carte di Elly, vibranti di energia non appena entrarono nella biblioteca, guidarono Gyf verso uno scaffale remoto. Qui, trovò un volume dallo spesso copertina in pelle, così antico che il titolo era quasi illeggibile. Con delicatezza, aprì il libro su una pagina segnata da un vecchio segnalibro di seta. La pagina rivelava la descrizione di una regola dimenticata, una che imponeva equità e onestà nel gioco, garantendo che ogni partita fosse decisa non dalla fortuna o dall'inganno, ma dalla pura abilità e intelligenza dei giocatori.

La comprensione di questa regola antica non fu immediata; richiedeva una profonda riflessione e l'applicazione della logica in modi che Gyf non aveva mai considerato prima. Mentre lui e i suoi amici discutevano le possibili interpretazioni, si resero conto che questa regola poteva essere la chiave per indebolire il potere di Monopolius, che aveva costruito il suo dominio sulla manipolazione e sull'ingiustizia.

Ma la biblioteca era custode di più di un segreto. Mentre studiavano il volume, un freddo vento iniziò a soffiare tra gli scaffali, spegnendo le candele una ad una e lasciando il gruppo nell'oscurità. Da questa penombra, emerse una figura eterea: il Fantasma del Primo Giocatore, il fondatore di Ludopolis, il cui spirito era legato al castello e ai suoi segreti.

Il fantasma, con una voce che risuonava di antica saggezza, sfidò Gyf a una partita del gioco originale del regno, un test di coraggio e intelligenza che nessun sovrano aveva mai affrontato da quando Monopolius aveva usurpato il trono.

Gyf, conscio dell'importanza di quella sfida, accettò, sapendo di avere al suo fianco non solo i suoi fedeli amici, ma anche le lezioni apprese nella Biblioteca delle Regole. La partita si rivelò essere tanto una battaglia di volontà quanto di abilità, con il fantasma che metteva alla prova ogni aspetto della saggezza e del carattere di Gyf.

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