Dalla pellicola al cartone
Una delle prime domande che si fa ad un autore di giochi, anche per rompere il ghiaccio, è capire come “attacchi” lo sviluppo di un nuovo gioco.
C’è chi parte dalla meccanica, come può fare Knizia.
Magari può essere validata con un modello matematico, come Guérard per It’s a Wonderful World.
C’è chi invece magari parte dall’ambientazione, o da un messaggio che vuole far passare.
La fonte di ispirazione, immaginiamo, può derivare da qualsiasi cosa colpisca la fantasia dell’autore.
Magari può essere un contadino che zappa la terra oppure può pensare allo spazio mentre vede Apollo XIII in tv.
Ecco.
Oggi parliamo proprio di questa seconda possibilità, ovvero delle ambientazioni derivate da film.
Un universo più ampio di quanto si creda
Abbiamo fatto un po’ di ricerca, sfruttando i grandi database reperibili sulla rete.
Negli ultimi 5 anni contiamo centinaia di titoli nella categoria di giochi con ambientazione derivata Film, Serie e Radio.
In quest’articolo ci concentreremo sul primo gruppo, ovvero sui giochi che hanno visto il loro theme sul grande schermo (tanto per usare una parola consunta).
Tra l’altro gli autori (o forse gli editori?) si basano per lo più su blockbuster, generalmente usciti nelle sale fra la fine degli Anni 70 e inizio Anni 90.
Ne abbiamo selezionati per voi un po’.
Conviene stare vicino alla riva
Un’isola e uno squalo assassino. Su questi due capisaldi si basa Lo Squalo, film di Spielberg, con una trama che oggi farebbe sorridere (o anche infuriare…a seconda di come la si vede).
Il film racconta la battaglia fra il gruppo di pescatori, che le inventano di tutti i colori per uccidere l’animale.
Una storia che all’apparenza può sembrare paragonabile a quella di Moby Dick, ma che in realtà è più superficiale e decisamente più hollywoodiana.
Lo Squalo in Italia è pubblicato da Ravensburger che dividerà il tavolo in Squalo, che si nutre di bagnanti, e protagonisti dell’opera di Spielberg che provano a tenerlo a digiuno.
Il movimento dello Squalo non è palese, da qui la classificazione di questo fra i titoli di deduzione.
Gli elementi del film ci sono tutti, come l’ “Orca”, l’imbarcazione per dare la caccia allo Squalo.
L’idea geniale dell’autore è di dividere la partita in due fasi distinte, sull’isola e sulla barca.
Sono connesse tra loro, ma anche giocabili separatamente.
Vacanze all’Overlook Hotel
Era il 1980 quando Kubrick lavorava a Shining.
Un regista di tale fama, dai complottisti indicato come l’autore delle riprese del finto sbarco sulla Luna, non poteva che fare un film che è passato alla storia.
Tanto più che la sceneggiatura è tratta da un libro di Stephen King e abbiamo un inquietante Jack Nicholson come protagonista.
The Shining è messo anche fra i giochi a tema horror e le gemelline sono già sufficienti per giustificare questa collocazione.
(In realtà il barista ci stava simpatico, sebbene un pochetto inquietante pure lui).
Il gioco richiama proprio il film in tutto e per tutto: lo scopo dei giocatori è fare i custodi dell’Overlook Hotel, resistendo alle malvagie presenze che vi abitano.
Infatti ad ogni turno sinistri eventi, tramite delle carte, molesteranno i custodi della struttura.
Se i giocatori avranno i nervi saldi, potranno proseguire, altrimenti daranno di matto, magari sfondando con un’ascia una porta.
Comunque non è un problema: l’obiettivo è solo sopravvivere, non conservare la sanità mentale.
Gli autori sono i ragazzi della Prospero Hall, veri professionisti nella trasposizione di film in giochi da tavolo.
Fra i materiali sottolineiamo la chiave della stanza 237, la stanza più emblematica della pellicola.
Ah...anche Lo Squalo è una loro creatura e non vediamo l’ora che altri loro titoli simili vengano localizzati.
Un classico dei viaggi del tempo anche a distanza di anni
Anni fa si celebrava un grande evento nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.
Era lo stesso giorno in cui in Ritorno al Futuro - Parte II il protagonista, Martin McFly, arrivava nel futuro per fermare il figlio dal compiere un casino.
Quella data, il 21 Ottobre 2015, era forse all’epoca delle riprese, attorno al 1989, qualcosa di estremamente futuristico. Invece di automobili volanti nemmeno l’ombra.
A questo tema abbiamo ben due titoli da proporvi.
In Back to the Future: Dice Through Time sono riproposte tutti i periodi storici della trilogia.
Come nel film, c’è sempre una versione di Biff a rompere le scatole.
E’ un gioco di dadi (ah s’era capito?).
Lo scopo è riordinare eventi e oggetti riportandoli nel loro contesto temporale, prima che si raggiunga la fine corsa di un tracciato.
E’ tra l’altro un gioco cooperativo, mentre Ritorno al Futuro: un'Avventura nel Tempo premia il contributo che ogni giocatore dà al riallineamento del continuum spazio temporale, un vero mantra nella trilogia.
Anche questo gioco, costituito per lo più da carte, spazia nelle tre ere del film, ovvero 1955, 1985 e 2015.
I due giochi sono simili per durata, complessità e scalabilità, dove entrambi i titoli rendono meglio a partire dai 3 giocatori.
Il discriminante per la scelta potrebbe essere legata più che altro alla meccanica e alla modalità di gioco preferita dal vostro gruppo.
Guardiano di Porta e Mastro di Chiavi: chi li ricorda?
Ghostbusters.
Questo film ha dato il via a un franchising che, oltre a 4 film, vanta anche serie animate e videogiochi.
Il fantasma gigante, uscito da una pubblicità dei Marshmallow, è un’icona che tutti conoscono, così come Slimer, l’appiccicoso ectoplasma verde mascotte della squadra di acchiappa-fantasmi.
L’autore di Ghostbusters - The board game prende in prestito le meccaniche di Zombicide, un gioco che dire che è stato un successo è riduttivo.
È un gioco che coinvolge sempre 4 personaggi, che quindi vanno ridivisi qualora al tavolo ci siano meno esperti di fantasmi.
Il gioco è strutturato su scenari e un’app dedicata aiuta ad aumentare la longevità del gioco.
Chi in genere acquista un gioco legato ad un film lo fa, anche, per rivivere le sensazioni del grande schermo.
Qui ritrovate i personaggi che crescono, ovvero acquisiscono esperienza, e la sequenza cattura-metti in trappola. Direi che si presenta bene come viatico per portarvi sulla Ecto-1 (tra l’altro presente fra le innumerevoli miniature della scatola.).
Poi se volete c’è anche il Ghostbuster Monopoly, mica no.
La paura è la piccola morte…
La litania contro la paura è una delle citazioni del mondo di Dune che preferiamo, sebbene molti blogger ne riportino una relativa alla spezia.
Del resto questa sostanza è l’elemento cruciale, o l’ossessione, di tutto il ciclo Dune.
Il primo film ispirato al ciclo di Frank Herbert risale al 1984, per la regia di David Lynch.
Ci sono poi state anche delle miniserie televisive, ma è il film di Villeneuve atteso in autunno alla base della grafica adottata in Dune Imperium.
Un gioco per molti versi confrontato con Le Rovine Perdute di Arnak, visto che entrambi sfruttano un mix di deck building e piazzamento lavoratori.
Dune Imperium è stato tacciato di essere troppo astratto e di sfruttare l’hype legato all’uscita del film per spingere le vendite.
Quello è ovvio, ma non ci è sembrato abusarne.
In realtà l’ambientazione noi l’abbiamo trovata, ma siamo degli accaniti fan dell’universo di Dune.
Chi invece non ha letto i libri, comunque ha trovato un gioco che gira bene, con performance, nel caso di gioco in solitario, sopra la media.
L’uso dell’app aiuta la gestione dell’automa e gli autori l'hanno usato anche per introdurre una variante.
Per chi è più old school c’è la ristampa da Cosmic Games del gioco Dune di Avalon Hill.
Potrebbe soddisfare di più le esigenze dei fan, ma è anche più complesso da intavolare.
C’è in realtà una vasta serie di giochi che derivano da film (qualcuno ha detto Goonies?), ma che in Italia non sono ancora stati localizzati.
Attendiamo impazientemente.