Una pausa dal lavoro
Settembre è il mese dell'inizio del lavoro.
Amaro, eh? C'è poco da fare, ahimè.
A questo punto, in questi sgoccioli d’estate, la maggior parte di noi hanno finito le ferie.
Che poi lavoro in senso lato.
Intendiamo includere chi studia, ad esempio.
O anche chi è a casa e si occupa di gestire la famiglia.
O ancora chi non ha nessuna occupazione, ma si rimbocca le maniche per trovarlo. A loro i nostri auguri.
Le cose lasciate ad Agosto, si ripresentano
Se in maniera, anche un po’ stereotipale, Agosto è il mese dell’ozio e dei gin tonic, Settembre è il mese dei buoni propositi e della ripresa delle attività.
Ora, questa transizione violenta è un po’ traumatica diciamolo.
Anche se non siete stati alle Bahamas, il ritorno al quotidiano e alla sua routine è qualcosa di difficile da gestire.
Ecco che ci siamo noi con i nostri giochi da tavolo.
Attenzione, i giochi che proponiamo sono appunto da fare a scuola, intesa anche come università, o al lavoro.
Meglio se in pausa.
E proprio perché da fare in un “intervallo”, devono essere rapidi, setup incluso, ed essere pensati per un basso numero di giocatori.
Si sa che c’è sempre qualcuno che ci mette un’ora a mangiare o deve fare cento telefonate.
Ci scusiamo in anticipo per la trivialità di alcuni titoli, che potrebbero essere arcinoti.
Ci potrebbe comunque essere qualcuno che non li aveva visti sotto l’ottica proposta o, magari perché appena entrato in quest’hobby, non conosce questi titoli nonostante la loro notorietà.
L’occasione per fare team building?
Beh, su questo tema ci torneremo.
Comunque The Mind è un gioco che può fare al caso nostro, con i presupposti che ci siamo dati oggi.
E’ molto semplice, quindi non è necessario che il vostro collega sia un gamer.
E’ anche compatto, perché alla fine potreste sì lasciare qualcosa di più voluminoso nell’armadio, ma non è detto si possa fare.
Qui parliamo di un mazzo di carte da dividere fra i partecipanti che dovranno scartare la propria mano seguendo le semplici regolo del gioco.
Non è previsto accordarsi, o meglio coordinarsi, quindi tutto si basa sull’intesa fra le persone e, soprattutto, sulla logica.
Per i più coraggiosi c'è la versione The Mind - Extreme.
Solo otto minuti per una partita
In realtà non sono 8 minuti, ma qualcosa di più.
Comunque dopo le prime partite, presa un po’ di confidenza, si riesce ad essere più veloci.
Otto Minuti per un Impero è davvero facilissimo.
Una plancia, dei settori, cubetti che cercano di affermare la nostra maggioranza e possibilità di muoverli.
Sono previsti anche combattimenti, in questo mondo un astratto, senza l’ausilio di dadi per determinare il vincitore.
Otto Minuti per un Impero è un gioco pensato per 2-5 giocatori, ma diciamo che ne servono almeno 3 per goderlo.
La scatola in cui viene presentato è di quelle che fanno bella presenza di sé: con un po’ di ingegno potete atomizzarle per rendere Otto Minuti per un Impero una versione tascabile, se non volete ricorrere all’armadio di cui sopra.
Se Otto Minuti per un Impero dovesse dopo un po’ annoiarvi potete farlo evolvere in qualcosa sulla stessa falsa riga, ma più articolato.
Nemmeno troppo, a dire il vero, in quanto BGG “li certifica” sullo stesso livello di difficoltà.
Rumble Nation sfrutta la stessa logica delle maggioranze, con un sistema più articolato per determinare la risoluzione di ogni singola regione, ad esempio.
Inoltre, vengono introdotti anche i dadi. Potrebbe sembrare un elemento troppo caciarone per una pausa pranzo, ma sono in line con l’aplomb nipponico nel gioco.
Un gioco davvero per tutti
Lucky Numbers è un gioco, che già dal nome, può ricordare la tombola.
Per fortuna è qualcosa di più elegante del bingo.
Ogni giocatore ha una plancetta, una griglia 4x4, dove ordinare dei numeri.
Questi numeri, disegnati su un quadrifoglio, sono sorteggiati ed è questo forse il punto in comune con il classico gioco natalizio (state sicuri lo riproporremmo per le Festività).
Ordinare i numeri sulla plancia è semplice: i quadrifogli devono essere ordinati dal più grande al più piccolo, sia in verticale che in orizzontale.
Non potendoli muovere, una volta posizionati, dovrete pensare a spazi vuoti per i numeri a venire.
Insomma, Lucky Numbers probabilmente permette di fare più di una partita a “pausa” ed essendo, in pratica, un solitario di gruppo, scala bene quale che sia il numero di giocatori.
Anche in questo caso nessun componente voluminoso.
Per non prendersi sul serio
Basta in quell’ora di relax non prendersi sul serio e uscire da contesto, magari ingessato, in cui passiamo il resto della giornata.
Beccato è uno di questi.
Rispetto ai giochi precedenti, richiede almeno 4 giocatori essendo un gioco di squadra.
Lo scopo è quello di collezionare 3 carte con lo stesso pollo e farlo capire al suo avversario il quale esclamerà “Coccodè”.
Tuttavia queste comunicazioni devono essere in codice e non troppo eclatanti.
Se intercettate dalla squadra avversaria, un “Beccato”, vanificherà l’obiettivo.
Certo, anche per “accusare” un avversario c’è da fare attenzione: un’accusa infondata gli farà fare punti.
Red Glove ha un catalogo molto ampio con giochi che si adattano alla nostra circostanza.
Oltre a Beccato il classico Vudù potrebbe essere un buon sostituto.
Un gioco che non è quello che sembra
Love Letter, anche per come si presenta col sacchetto in finto broccato, dà forse un’idea diversa di quello che il gioco è.
Nel senso che si pensa che sia un gioco basato su amore, e magari tradimenti, ma non è così.
Alla fine si percepisce come un astratto e fatta questa precisazione, sicuramente anche il collega più ruvido o il compagno di studi più timido vi giocherà.
In effetti il mazzo di carte contiene personaggi, come la Principessa e il Barone, che hanno ognuno il suo valore e abilità speciale.
Lo scopo è sopravvivere al turno e nel, caso di spareggi, trovarsi con in mano la carta di più alto valore.
Il gioco si presta in tutto e per tutto per essere un gioco da break time: rapido e contenuto, costo compreso.
Per il guardiano del faro
Ci sarebbero giochi a bizzeffe che avremmo potuto inserire.
Qui si è tentato più che altro di offrire titoli diversi da loro, con un collaborativo, un gioco a squadre e anche giochi di maggioranze.
Il fatto che siano per lo più giochi di carte era da aspettarselo: sono i giochi più compatti e che generalmente hanno un setup ridotto.
Comunque andiamo a chiudere l’articolo un gioco rapido per chi le pause, di studio o di lavoro, se le fa da solo.
Il guardiano del faro, quando ha un minuto libero, potrebbe giocare a Orchard.
Praticamente zero setup per 10 minuti di partita.
Combinate le carte, una sopra l’altra, per creare i frutteti più proficui.
Anche se, a pensarci bene, il guardiano del faro potrebbe avere più tempo libero di quanto si pensi.
Ma**** ********li 28/10/2022 Risposte
Yes, Orchard molto carino e veloce, io ho comprato anche Arkham Noir, anche quello valido come solitario, e in più il sempreverde Venerdì..Je***** *******di 27/10/2022 Risposte
Io credo di essere tra le pochissime mamme casalinghe che sono disperate quando riprende la scuola. Non ho più i miei migliori compagni di gioco a casa tutto il giorno e per consolarmi mi dedico ai giochi in solitario, anche se non è la stessa cosa. Orchard però è stata una bella scoperta!